Tomaso Salumi


La famiglia Tomaso è impegnata nell’attività di trasformazione e lavorazione dei salumi fin dal 1962.
L’attività è stata fondata da nonno Eugenio Tomaso e, dal 2000, è gestita dal nipote Eugenio, che dopo diverse esperienze in altre realtà e dopo un intenso periodo di formazione, ha preso in mano le redini dell’azienda, l’ha ampliata e nel corso degli anni l’ha portata a raggiungere ottimi traguardi prima a livello locale e poi a livello nazionale.
Intraprendenza e passione sono le caratteristiche che ancora oggi, con oltre 30 anni di esperienza, ci spingono continuamente a sperimentare e a testare nuove soluzioni sia in termini di prodotto, sia in termini di miglioramento dei processi aziendali.
Negli ultimi anni, l’azienda ha deciso di investire nella produzione di salumi di maiali di razza casertana. Una razza che era quasi scomparsa dal territorio e quasi dimenticata, ma con carni dal sapore unico.
Il recupero e l’allevamento di questa razza ha portato alla nascita di una nuova linea di prodotti: I Neri del Duca.
Il fiore all’occhiello della produzione aziendale è il Culatello del Matese, nato con l’aspirazione di creare, sul territorio, un prodotto dal sapore eccezionale, adatto ai palati di tutti.
Il Culatello del Matese viene ottenuto da maiali dal peso di almeno due quintali, il cui grasso sottocutaneo conferisce alle carni proprietà organolettiche apprezzatissime, soprattutto dagli intenditori.
Il Culatello del Matese è un prodotto unico, stagionato in cotica e non in vescica, la cui produzione è curata direttamente da Eugenio, che si occupa della salatura e dell’aromatizzazione con una miscela di erbe del territorio.

Il territorio
Faicchio è un centro agricolo della valle del Titerno, situato ai piedi del Monte Monaco di Gioia. É un comune beneventano al confine con la provincia di Caserta. Il territorio, rientrante nei confini del Sannio caudino, presenta cospicue tracce di un passato antico.
Il Comune forse corrisponde all’oppidum sannitico Fuifola, situato poco lontano da Telesia, citato da Tito Livio ed espugnato da Quinto Fabio Massimo durante la seconda guerra punica.
Nel 1151 Guglielmo I Sanframondo prese possesso del contado di Cerreto, di cui Faicchio era parte. La sua famiglia mantenne la signoria fino alla metà del Quattrocento. Altri feudatari di Faicchio furono gli Origlia, i De Stadio e, dal 1612, i De Martino, di origine napoletana, che lo tennero, prima con il titolo di barone e poi con quello di duca, fino all’abolizione della feudalità.
Tra le numerose bellezze architettoniche sono da segnalare i resti di mura e di costruzioni di età sannitica, il Ponte Fabio Massimo e il Castello Ducale situato nel centro del paese, abitato per circa due secoli dalla famiglia De Martino.
Durante il 500 il paese fu scelto come residenza vescovile, prima del definitivo trasferimento della diocesi telesina a Cerreto.
Per l’aria salubre, l’amenità del paesaggio e le condizioni atmosferiche favorevoli, è uno dei pochi luoghi in Campania dove è possibile allevare il prestigioso Maiale di Razza Casertana, dalle cui carni si ricavano, attraverso un raffinato processo di lavorazione, salumi dal gusto inimitabile. L’arte norcina è molto diffusa su tutto il territorio, e grazie ad essa vengono prodotte prelibatezze come il Culatello del Matese, un salume ricavato con carni di maiali pesanti almeno due quintali, che presentano uno strato di grasso sottocutaneo in grado di conferire al prodotto caratteristiche organolettiche uniche.


