Birrificio degli Ostuni

Birrificio artigianale

Questa avventura comincia nella primavera del 2014 quando un “vecchio cinema” viene trasformato in un “moderno birrificio artigianale”. Il Birrificio degli Ostuni. Proprio come un film, la pellicola, non avrà un fine meramente informativo, ma narrerà una storia ben precisa: quella di due fratelli, Matteo e Giuseppe Ostuni, due giovani imprenditori e la loro voglia di esprimersi, creando un prodotto che racconti la passione per la birra. Il loro non è stato un desiderio passeggero, un sogno velleitario, un’ambizione irrealizzabile. Loro hanno fatto sul serio. Sfidano con carattere la grande industria, appropriatasi della quasi totalità della produzione di birra e decisa a non indietreggiare neanche di un centimetro, perché hanno voglia di riscoprire “antichi sapori”, quelli ormai dimenticati.

Non solo, si propongono sul mercato con un prodotto di nicchia, una produzione limitata che vuole raggiungere uno standard qualitativamente elevato ma soprattutto la vera artigianalità. Supportati dalla grande passione, da un padre instancabile e da numerosi amici, i quali li sostengono in questa impresa con saggezza infinita, si dilettano a saggiare nuove ricette nell’ottica di una birrificazione consapevole.

Questa storia, un po’ romanzata, un po’ intrigante vede protagonista quella bevanda sumera, babilonese o forse egiziana, che se un tempo seduceva regine, inebriava magistrati, dissetava gente comune, oggi incanta gli appassionati e piace ai curiosi. Così se la birra, al cinema, compare in numerose trame, tra le storie dei birrifici e dei birrai compaiono anche loro.

Il territorio

Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Il suo territorio è parte integrante della Murgia meridionale, al confine con il Salento.

«Ostuni è la città panoramica per eccellenza, ogni casa è un belvedere, ogni trattoria è della Bellavista, ad ogni finestra v’è un poeta che guarda nella pianura sottostante gli ulivi che cangian colore a tutti i venti […] A Ostuni le case sono bianche, di latte e calce, sono bianche fino a far male agli occhi, sono candidi i muri, le finestre, le porte, le scale, tutto è inverosimilmente bianco. […] A Ostuni si va per capire cosa vuol dire stare al riparo dal sole […] per non desiderare più romanzi, per non pensare più a viaggi lontani, qui c’è il fascino di tutte le città dei mari del Sud, qui c’è l’equatore a portata di mano.»

(Ettore Della Giovanna)

Ostuni sorge su tre colli ad un’altezza di 218 metri s.l.m.. È situato a 8 km dalla costa adriatica. La Murgia, sulle cui propaggini sud orientali si trova la città, è una zona carsica costituita essenzialmente da calcari cretacei. È perciò una zona piuttosto arida e priva di corsi d’acqua: al loro posto le cosiddette “lame”, letti torrentizi a carattere stagionale, dai solchi poco profondi e dalle pareti ripide. Altra caratteristica geologica del territorio sono le “gravine”, dei burroni carsici.

Le attività economiche più importanti sono il turismo e l’agricoltura (soprattutto ulivi e viti). Importanti e numerose le presenze di strutture dette “masserie”, ovvero antiche fattorie fortificate presenti sia nella selva ostunese che nella marina, dove si svolgeva l’attività agricola dei grossi proprietari terrieri.